Tecnologia, ricerca, certificazioni: le strategie della filiera cartaria per consolidare l’85% di tasso di riciclo

Il 25 ottobre a Lucca il convegno “Le sfide della riciclabilità per gli imballaggi a prevalenza carta” promosso da Comieco e Lucense, in collaborazione con Aticelca e Zero Waste Italy. Professionisti provenienti da laboratori, cartiere e cartotecniche si confronteranno per analizzare e discutere operativamente di come anche i nuovi imballaggi compositi possono essere più facilmente riciclabili. Per poter seguire l’evento in streaming, iscrizione obbligatoria su comieco.org

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filiera cartaria riciclo

Il numero di aziende italiane che investono in tecnologie e prodotti sostenibili è in aumento, sono oltre 441.000 quelle che hanno fatto questa scelta nel quinquennio 2016-2020. L’utilizzo di packaging ecologici è un aspetto fondamentale per ridurre l’impatto ambientale. Leggeri, maneggevoli e riciclabili, gli imballaggi in cellulosa sono una scelta sostenibile che può aiutare alla circolarità dell’economia.

Proprio questo sarà il tema che verrà affrontato il 25 ottobre a Lucca nell’ambito del convegno “Le sfide della riciclabilità per gli imballaggi a prevalenza carta” promosso da Comieco e Lucense, in collaborazione con Aticelca e Zero Waste Italy.Professionisti provenienti da laboratori, cartiere e cartotecniche si confronteranno per analizzare e discutere operativamente di come anche i nuovi imballaggi compositi possono essere più facilmente riciclabili. Per poter seguire l’evento in streaming, iscrizione obbligatoria su comieco.org.

Il tema dell’innovazione e dell’ecodesign del packaging è centrale anche in Europa come testimoniano i brevetti relativi agli imballaggi cellulosici: 156 nuovi brevetti depositati nel 2021, 14 dei quali in Italia (7 relativi alla voce “paper packaging” e 7 alla voce “cardboard packaging”). Dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2021 sono stati depositati in Italia complessivamente 475 brevetti: 199 aventi ad oggetto “imballaggi in carta” e 276 “imballaggi in cartone”.

Diventa sempre più chiaro, quindi, che in ogni fase della catena distributiva il ricorso a packaging a base cellulosica diventa un elemento chiave per le aziende, per vincere la sfida della riciclabilità; questo vale anche e soprattutto quando da sola la carta non basta: l’evoluzione della tecnologia consente oggi composizioni (anche temporanee) con altri materiali che mantengano la promessa della sostenibilità, anche nella fase di raccolta differenziata e riciclo. Non a caso, l’immesso al consumo degli imballaggi cosiddetti “compositi” ha registrato nell’ultimo anno un incremento importante, stimato al 25%, il più alto tra le tipologie di packaging cellulosici. Anche per questi imballaggi, la certificazione di riciclabilità diventa un prezioso alleato per le imprese in ottica “green” e per questo è sempre più frequente il ricorso al sistema di valutazione Aticelca 501/2019, che li classifica in base a specifici test di laboratorio.

“La tecnologia sempre più evoluta apre nuove porte non solo a un design dell’imballaggio sempre più efficace ed ecologico” dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco “ma indica nuove strade anche nella separazione del flusso della carta e quindi nuove metodologie per la lavorazione degli imballaggi compositi. La ricerca si snoda costantemente in nuove e diverse direzioni, ma l’obiettivo rimane lo stesso: privilegiare la riciclabilità, consolidare e migliorare il tasso di riciclo dell’85% stabilito dall’Unione Europea al 2030, che il nostro Paese ha già superato nel 2020 e nel 2021”.